"ℒℯ 𝒫𝒶ℊ𝒾𝓃ℯ 𝒹𝒾 𝓊𝓃 ℒ𝒾𝒷𝓇ℴ ❀"

 "𝐼 𝐵𝑒𝑙𝑖𝑒𝑣𝑒" 𝐵𝑎𝑛𝑠𝒉𝑒𝑒 (1986) 𝐸𝑃 𝐶𝑟𝑦 𝑖𝑛 𝑡𝒉𝑒 𝑁𝑖𝑔𝒉𝑡, e il significato della Banshee nella mitologia celtica  🌌 I Believe dei Banshee – Credere nel buio, ascoltare la voce dell’anima “I believe…” – credere. Una parola semplice, eppure così carica di significato. Nella canzone I Believe della band statunitense Banshee, questa affermazione diventa un’eco che attraversa la notte, un sussurro che sopravvive anche quando tutto sembra perduto. La canzone e il suo tempo La canzone I Believe venne pubblicata nel 1986 all’interno dell’EP Cry in the Night, primo lavoro del gruppo americano Banshee. In quegli anni, il panorama musicale era dominato da chitarre ruggenti e atmosfere potenti, ma questa canzone si distingue per una sensibilità più intima, quasi spirituale. Il brano fu successivamente incluso nel loro album Race Against Time (1989), segnando il passaggio dalla scena underground a una produzione più ampia. La band, originaria di Kansas City, Missouri...

 🌒 Prosa evocativa – La riva che ci separa > Era lì, a piedi scalzi sulla riva, come se la terra non potesse più sostenerla. Il lago taceva con lei. L'acqua rifletteva la luna, ma non i pensieri. Portava una veste nera, leggera come i ricordi che cercava di lasciar andare. Al collo, un collare scuro – non un gioiello, ma un legame invisibile che ancora stringeva. Lui la guardava da lontano, come si osserva ciò che si è perso ma non si ha il coraggio di riavvicinare. Nessuna parola. Solo silenzi. E in mezzo, il tempo. “Spezza di nuovo il mio cuore” sembrava dire, “ma fallo lentamente, così non mi accorgerò quando sarà finita.” 🎙️ Articolo – “Break My Heart”: il dolore che canta ancora d’amore Titolo: Break My Heart – Il coraggio fragile di amare ancora Artista: Frontline Genere: AOR / Melodic Hard Rock Anno: 1997 (album Heroes, pubblicazione giapponese) 💔 Quando la malinconia ha una voce Break My Heart è uno di quei brani che non urlano la sofferenza, ma la sussurrano con dign...

 “Ho chiuso il cuore e lasciato la chiave sulla panchina dove ti aspettavo.” "La panchina" Ho chiuso il cuore e lasciato la chiave sulla panchina dove ti aspettavo. La rosa nera non ha più profumo, solo memoria. Il vento l’ha vista prima di te. Forse un giorno passerai, e sedendoti accanto sentirai ancora il mio silenzio che ti chiama piano. ..  C’era una rosa nera. Non l’ho raccolta. Era lì, sulla panchina, appassita ma intatta. Al suo fianco, un piccolo lucchetto. Nessuna chiave. È lì che ho lasciato il mio cuore chiuso, dove ti aspettavo ogni giorno, e tu non sei mai tornato. Il mondo passa veloce, ma quella panchina resta… come resta il mio amore, imprigionato da una speranza. Ho scritto una piccola poesie, parole, pensieri.. Ascoltando questa canzone (Man with a broken heart, dei Frontline) e ricordando parole, che se il tempo ha dimenticato, io non ho dimenticato. 🪽🪶 https://youtu.be/0g3Hrimd6YU?feature=shared

 🎧 "𝑴𝒂𝒏 𝑾𝒊𝒕𝒉 𝒂 𝑩𝒓𝒐𝒌𝒆𝒏 𝑯𝒆𝒂𝒓𝒕" Frontline (2002)– 𝑰𝒍 𝒈𝒓𝒊𝒅𝒐 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂 𝒔𝒑𝒆𝒛𝒛𝒂𝒕𝒂 Anno di pubblicazione: 2002 Artista: Frontline Album: Against the World Un cuore spezzato che canta "Man With a Broken Heart" è uno di quei brani che sembrano passare inosservati al grande pubblico, ma che parlano in profondità a chi ha vissuto una perdita o un dolore silenzioso. I Frontline, band tedesca attiva dalla fine degli anni ’80 e parte della scena melodic rock/AOR, riescono a catturare in questa canzone l’essenza di un uomo ferito ma ancora vivo, che cammina nel mondo con il cuore a pezzi. La forza melodica del 2002 Il brano fa parte dell’album Against the World (2002), un disco potente e intenso in cui i Frontline mettono da parte la patina patinata dell’AOR anni ’80 per abbracciare un sound più maturo. Qui, le emozioni non sono gridate, ma scolpite in ogni nota. La chitarra di Robby Boebel costruisce atmosfere delic...

 𝑀𝑢𝑠𝑒𝑜 𝑑𝑖 𝑆𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑁𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 ✾ Un museo in un palazzo d'epoca  il museo civico di Storia naturale viene istituito nel 1974 e nasce dall'impegno del collezionista locale Giacomo Perego (1922- 2008) che ha donato una ricca collezione di minerali al Comune di Morbegno, dal 1983 il museo ha sede nel settecentesco palazzo gualteroni nel centro storico di Morbegno sulla sponda sinistra del Torrente Bitto e conserva oltre 50.000 reperti naturalistici tra rocce minerali fossili, flora e fauna l'edificio ospita al piano terra e al primo piano le esposizioni permanenti, al secondo piano gli uffici il deposito principale e l'aula didattica e all'ultimo piano la sala conferenze Perego che accoglie anche mostre temporanee, al piano terra si trova la Biblioteca scientifica mentre nelle cantine storiche e' depositata parte delle collezioni.  Le scienze della Terra  il percorso della sezione ha inizio da una panoramica su Geografia e Geologia della Provincia d...